Camp Formazione

Il progetto presenta una serie di prototipi che affrontano tematiche legate alla montagna, dando uno spaccato su caratteristiche, peculiarità e criticità. L’iniziativa è stata proposta da Dolomiti Contemporanee, una realtà che si impegna nel quotidiano sul territorio a salvaguardare e promuovere il paesaggio montano e tutto ciò che lo riguarda, con il fine ultimo di educare a una convivenza più responsabile e consapevole nei territori ad alta quota.

Il macrotema è la formazione, da intendersi sia come formazione dolomitica sia come concetto di crescita personale, tramite l’acquisizione stratificata di nozioni su un determinato argomento. Gli studenti hanno provato a spostare il punto di vista da quello dell’”uomo di valle” a quello del contesto montano, per far affiorare aspetti critici o caratteristici, con l’intento di mettere in evidenza il comportamento, spesso irrispettoso o illogico, che molti hanno nei confronti di un ecosistema fragile e complesso come quello delle montagne, che in primis va capito e poi, eventualmente, vissuto.

L’espediente formale dei prototipi è il cubo, che è stato scomposto, sommato e manomesso in vari modi affinché esprimesse al meglio i concetti di cui si voleva parlare.

 

INTERFERENZA

L’arrampicata rappresenta l’uomo che segue il percorso della natura, ma allo stesso tempo ne coglie una sua visione. L’interferenza che ne succede ha però un limite fisico: la roccia che, se sovraccaricata, corre il rischio di creparsi. Attraverso l’opera si vuole dimostrare proprio tale processo di interazione distruttiva.

 

SIMBIOSI-Ecotono

L’uomo, con il desiderio di creare e controllare, costruisce un reticolo geometrico, simbolo di perfezione e dominio. Col passare del tempo abbandona questo spazio, permettendo alla natura di riconquistarlo. In questo conflitto sorge una forma di convivenza, dove le due dimensioni coesistono in armonia, integrandosi reciprocamente.

 

ITER-AZIONE

Il cubo mira a stimolare riflessioni profonde. L’uso di una cordicella per tracciare un percorso personale è un elemento chiave del progetto, simbolizzando il cuore e il movimento. Il controllo del filo non garantisce il raggiungimento della vetta, sottolineando l’importanza della valutazione e dell’analisi.

 

BIVACCHINO

È la rappresentazione di una stereotipizzazione della visione del bivacco da parte di un turista medio. Si compone di una stanza, il cui unico elemento tridimensionale è il letto. Tutti gli altri elementi fasulli sono disposti come adesivi, per sottolineare le caratteristiche irreali che il turista stereotipato percepisce.

 

CONVERGENZA

I fori posti sui lati permettono (e invogliano) l’osservatore a guardare all’interno. Oltre a permetter di vedere dentro, sono gli stessi che permettono alla luce di entrare. Gli specchi infine, puntando verso gli altri fori, rappresentano ciò che più bello puoi vedere in montagna, l’esterno.

 

P.O.V – percezione ottica voluta

Una serie di solidi dalle forme diverse sono disposti linearmente ma distanti tra loro. L’obiettivo consiste nel trovare la giusta prospettiva in cui tutti gli elementi si allineano chiudendo il cubo.

 

 

Studenti:

Bacchin, S. Baracco, L. Benin, F. Bertolo, F. Bozzato, M. Braghin, E. Bronca, P. De Bortoli, P. Fabris, P. Feltresi, F. Franchin, L. Griggio, A. Magnaguagno, A. Marinescu, A. Mezzalira, M. Munarin, C. Pizzo, T. Populin, G. Presti, S. Ramina, S. Scantamburlo, A. Schiocchet, M. Solini, T. Tagliapietra, A. Vanci, A. Vit

 

Categoria:

Sid Camp